La valutazione si configura come un processo che ha funzione formativa e di orientamento ed è volta a documentare non soltanto gli esiti dell’apprendimento ma anche lo sviluppo dell’identità personale dello studente: “La valutazione ha per oggetto il processo formativo e i risultati di apprendimento delle alunne e degli alunni. concorre al miglioramento degli apprendimenti e al successo formativo. Documenta lo sviluppo dell’identità personale e promuove l’autovalutazione in relazione all’acquisizione di conoscenze, abilità e competenze.”
Dall'anno scolastico 2020-21 l’introduzione dell’educazione civica come materia con voto autonomo è ormai legge: l’insegnamento trasversale dell’educazione civica è attivato nella scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. All’insegnamento vanno destinate 33 ore annuali, da svolgersi nell’ambito del monte orario obbligatorio previsto dagli ordinamenti vigenti, senza dunque nessun incremento orario. L’insegnamento dell’educazione civica è affidato a tutti i docenti sulla base del curricolo di istituto (Vedi apposita sezione).
La valutazione nella scuola secondaria di primo grado è espressa in decimi, i voti vanno accompagnati da una descrizione dei livelli di apprendimento che sono pubblicati nel corso dell'anno. La corrispondenza tra voto e livelli di apprendimento può essere esplicitata tramite la definizione di descrittori e rubriche di valutazione, volte a descrivere i processi formativi – in termini di progressi nello sviluppo culturale, personale e sociale – e il livello globale di sviluppo degli apprendimenti conseguito. Il voto numerico non è il risultato della media matematica dei voti.
E' possibile che in qualche caso, l'alunno non sia ammesso alla classe successiva o all'esame conclusivo. La "bocciatura" è il risultato di attento monitoraggio e discussione da parte dell'intero consiglio di classe ed è pensata per offrire a studenti in difficoltà il tempo necessario per riallineare competenze e conoscenze prima di accedere alla classe successiva. Alunni e famiglie in questo caso sono chiamati già nell'ultimo periodo dell'anno scolastico a condividere tale decisione, in quanto si dà una opportunità in più all'alunno. Ogni situazione è "a sé ", la famiglia non deve fare "paragoni" con altri compagni. Il consiglio di classe informa durante l'anno, tramite il registro elettronico e i colloqui individuali, il percorso dell'alunno e le modalità di recupero a scuola. Importanti sono i laboratori pomeridiani di "recupero" e i laboratori che permettono di approfondire il "metodo di studio".
La valutazione quadrimestrale viene effettuata collegialmente dai docenti contitolari della classe per la scuola primaria e dal consiglio di classe per la scuola secondaria di primo grado. Le operazioni di scrutinio sono presiedute dal dirigente scolastico.
I docenti di sostegno partecipano alla valutazione di tutti gli alunni della classe. Nel caso di più docenti di sostegno che seguono lo stesso alunno, la valutazione sarà congiunta, ossia tramite l’espressione di un unico voto.
La valutazione dell’insegnamento di religione cattolica, per i soli studenti che se ne avvalgono, è espressa con un giudizio sintetico sull’interesse manifestato e i livelli di apprendimento raggiunti ed è riportata su una nota distinta. La valutazione delle attività alternative all’insegnamento di religione cattolica, per gli studenti che se ne avvalgono, è espressa con un giudizio sintetico sull’interesse manifestato e i livelli di apprendimento raggiunti ed è riportata su una nota distinta.
La valutazione del comportamento è espressa, per tutto il primo ciclo (scuola primaria e secondaria di primo grado), mediante un giudizio sintetico che fa riferimento allo sviluppo delle competenze di Cittadinanza. Si precisa che nella scuola secondaria di primo grado il giudizio del Comportamento fa riferimento, oltre allo sviluppo delle competenze di Cittadinanza, anche allo Statuto delle studentesse e degli studenti e al Patto di corresponsabilità approvato dalla scuola.
L'ordinanza ministeriale n.172, del 4 dicembre 2020 prevede il giudizio descrittivo al posto dei voti numerici nella valutazione periodica e finale per gli alunni della scuola primaria.
La recente normativa individua un impianto valutativo che supera il voto numerico nella scuola primaria e introduce il giudizio descrittivo per ciascuna delle discipline previste dalle Indicazioni nazionali per il curricolo, Educazione civica compresa. Un cambiamento che avrebbe lo scopo di far sì che la valutazione degli alunni sia sempre più trasparente e coerente con il percorso di apprendimento di ciascuno. Secondo quanto previsto dalle nuove disposizioni, il giudizio descrittivo di ogni alunno di scuola primaria sarà riportato nel documento di valutazione e sarà riferito a quattro differenti livelli di apprendimento:
• Avanzato: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note e non note, mobilitando una varietà di risorse sia fornite dal docente, sia reperite altrove, in modo autonomo e con continuità.
• Intermedio: l’alunno porta a termine compiti in situazioni note in modo autonomo e continuo; risolve compiti in situazioni non note, utilizzando le risorse fornite dal docente o reperite altrove, anche se in modo discontinuo e non del tutto autonomo.
• Base: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e utilizzando le risorse fornite dal docente, sia in modo autonomo ma discontinuo, sia in modo non autonomo, ma con continuità.
• In via di prima acquisizione: l’alunno porta a termine compiti solo in situazioni note e unicamente con il supporto del docente e di risorse fornite appositamente.
I livelli di apprendimento saranno riferiti agli esiti raggiunti da ogni alunno di scuola primaria in relazione agli obiettivi di ciascuna disciplina. Nell’elaborare il giudizio descrittivo si terrà conto del percorso fatto e della sua evoluzione. Nel secondo quadrimestre non compaiono i voti numerici: ogni classe parallela ha individuato le modalità di giudizio delle varie attività e unità didattiche.
La valutazione degli alunni con disabilità certificata sarà correlata agli obiettivi individuati nel Piano educativo individualizzato (PEI), mentre la valutazione degli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento terrà conto del Piano didattico personalizzato (PDP).
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